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L’auto elettrica rallenta, cambiano le strategie dei costruttori

L'auto elettrica rallenta, cambiano le strategie dei costruttori

Nell’ultimo periodo stiamo assistendo nel comparto automotive ad un interessante fenomeno: le case automobilistiche hanno deciso di rivedere i loro piani industriali, adottando una linea più soft, con una strategia maggiormente flessibile sul fronte della transizione energetica, fenomeno sicuramente determinato dal fatto che il mercato delle BEV non cresce come sperato.

Le motivazioni vanno da ricercare in un insieme di fattori:

Prezzi mediamente alti, modelli accessibili che si contano sulle dita di una mano e una rete di ricarica ancora non ritenuta sufficiente. Questi sono alcuni dei motivi che stanno frenando la diffusione delle BEV in Europa e non solo.

Il tutto si somma ad un periodo poco felice per l’economia, con il potere d’acquisto delle famiglie che è calato e con gli incentivi che in alcuni Paesi sono stati rivisti o eliminati.

Per le famiglie, soprattutto quelle con redditi bassi, è dunque difficile approcciarsi alle auto elettriche.

Ma occorre un passaggio di livello: i produttori dovrebbero essere meno ancorati alle vecchie logiche…ricordiamo che intanto nel 2023 le vendite di auto elettriche nella Ue hanno superato quelle del diesel, con una quota di mercato del 14,6%, un punto percentuale in più rispetto al gasolio.

Ma si potrebbe e si dovrebbe fare di più con una maggiore offerta di modelli più economici, ricordando che in Cina le elettriche nel 2023 hanno fatto quasi il 25% delle vendite totali.

In Cina, ad esempio, ci sono 75 modelli BEV disponibili per meno di 20.000 euro, ma solo uno in Europa. E il prezzo medio in Europa resta elevato anche nei segmenti delle compatte: 34.000 euro (A), 37.200 euro (B) e 48.200 euro (C), mentre ci sono diverse vetture con motori endotermici a meno di 20mila euro.

Peraltro, si prevede che nel 2024 saranno prodotte per il mercato europeo meno di 50.000 auto elettriche nella fascia più economica (sotto 25mila euro), “il che difficilmente riuscirà a soddisfare la domanda”, lasciando il mercato ampiamente aperto alla concorrenza cinese.

Le case automobilistiche dunque stanno cominciando a rimodulare il mix di produzione spostandola principalmente su modelli PHEV in luogo dei BEV, andando a lavorare ad esempio sulle autonomie permettendo un consumo molto performante in termini di chilometraggio percorso in modalità ibrida. Tutto questo in attesa che il quadro sia maggiormente definito e i governi adottino finalmente reali politiche espansive da questo punto di vista.

Sarà la strategia vincente?

E’ chiaro che questo permetterà una transizione più morbida, ma non andrà a risolvere il problema alla radice. Solo con un’azione coesa e sinergica tra case automobilistiche e UE sarà possibile permettere il reale passaggio a tutti i livelli sociali.

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