Il Piano Transizione 5.0, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese e mette a disposizione delle stesse, nel biennio 2024-2025, 12,7 miliardi di euro.
La transizione 5.0 supporta il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026.
Le imprese che investono in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale possono beneficiare di un credito d’imposta.
Questo beneficio fiscale è legato alla riduzione del consumo di energia finale (almeno del 3%) o al risparmio energetico nei processi (almeno del 5%) grazie agli investimenti in attività digitali.
Il credito d’imposta aumenta in base al miglioramento certificato dell’efficienza energetica. I progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, con certificazioni ex ante e ex post. Almeno 4.032.000.000 EUR dell’investimento devono contribuire agli obiettivi climatici. La misura comprende un regime di crediti d’imposta per le spese sostenute tra il 1º gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.
È previsto destinare l’1% del bilancio totale allo sviluppo di una piattaforma informatica per la gestione delle certificazioni, l’analisi dei dati e le attività di monitoraggio.
Inoltre, amplia il mandato di un comitato scientifico per valutare l’efficacia degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e possibili sinergie con altre fonti di finanziamento dell’UE entro il 31 agosto 2026.
Cosa finanzia il Piano Transizione 5.0?
Il piano Transizione 5.0 è finanziato con 6,3 miliardi del REPowerEU, il capitolo sulla transizione energetica entrato nel PNRR dopo il negoziato con la Commissione europea.
Gli investimenti ammessi sono:
- Acquisto di beni strumentali materiali o immateriali (software) 4.0 (3,78 miliardi di € pari al 60%)
- Acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse) (1,89 miliardi di € pari al 30%)
- Spese per la formazione del personale in competenze per la transizione digitale ed energetica. (630 milioni di € pari al 10%)
Questi investimenti dovranno produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica o risparmio di energia certificati da due perizie (ex ante / ex post).
Chi sono i destinatari?
Tutte le imprese e le stabili organizzazioni residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale, che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici.
Quali imprese sono escluse?
Restano invece escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale. Sono, inoltre, escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive. È inoltre sempre necessario l’adempimento dei contributi previdenziali e delle norme di sicurezza.
Se un investimento in beni 4.0 ricade sotto l’ombrello della Transizione 5.0 perché abilita un risparmio energetico, si applicheranno le norme di questo piano (e non più quelle del piano Transizione 4.0) in relazione alle tempistiche e alle modalità di fruizione dell’incentivo.
Come vengono attivati gli investimenti?
Gli investimenti in beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (“trainati”) e le spese di formazione, per risultare eleggibili al credito d’imposta, devono comunque far parte di un progetto di innovazione 5.0 che preveda l’acquisto di beni strumentali 4.0 (“trainanti”).
Classi Energetiche incentivanti
Il piano differenzia 3 classi di risparmio energetico:
- Investimenti che generano un efficientamento compreso tra il 5% e il 10% di uno specifico processo industriale o il 3% e il 6% dei consumi dell’intera unità produttiva.
- Investimenti che generano un efficientamento compreso tra il 10% e il 15% di uno specifico processo industriale oppure tra il 6% e il 10% dei consumi dell’intera unità produttiva.
- Investimenti che generano un efficientamento superiore al 15% di uno specifico processo industriale oppure al 10% dei consumi dell’intera unità produttiva.

1 Acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 > 5.0
1.A
- beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
- dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
1.B
- Beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni)
L’allegato B, dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per
- software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
- software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).
Acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili
2 Pannelli fotovoltaici
L’incentivo è limitato ai soli pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con efficienza pari ad almeno il 21,5%. È prevista una maggiorazione rispettivamente del 120% e 140% per quelli a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia:
120% efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%
140% efficienza a livello di cella almeno pari al 24% (celle bifacciali o tandem)
3 Spese per la formazione del personale
Finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi
nel limite del 10 per cento degli investimenti effettuati nei beni strumentali 5.0, e in ogni caso sino al massimo di 300 mila euro.
Le attività formative devono essere erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy.
Timeline attività Transizione 5.0
CERTIFICAZIONE DEL REVISORE DEI CONTI
PROGETTO DI INVESTIMENTO
CERTIFICAZIONE EX ANTE
ACCONTO DEL 20%
Entro 30 giorni dalla data di prenotazione del credito d’imposta
COMUNICAZIONE EX ANTE AL GSE
INVESTIMENTO
INVIO AL GSE DI COMUNICAZIONI PERIODICHE
sull’avanzamento dell’investimento ammesso all’agevolazione
INTERCONNESSIONE DEL BENE
CERTIFICAZIONE EX POST
COMUNICAZIONE EX POST AL GSE
COMPENSAZIONE IN F24